{ sabato, 14 Luglio 2012 }

Accade a Santa Lucia

Venerdì mattina, sull’arenile della spiaggia delle barche, a Santa Lucia, una squadra di operai, muniti di pale e badili hanno proceduto a scavare un profondo fossato all’interno del quale hanno costruito una pedana in legno di circa 50mq, posizionata su una piattaforma in mattoni, presumibilmente di pertinenza del bar pizzeria antistante.

Prima di collocare la struttura si è provveduto decespugliare l’intera area, tagliando le numerose piante grasse spontanee e diversi esemplari di pancratium maritimum (giglio marino), che hanno la funzione di arginare l’erosione della spiaggia.

Non si sa di quali eventuali autorizzazioni dispongano i realizzatori del piccolo scempio e, proprio per verificare la legittimità dell’opera e l’esistenza di eventuali comportamenti penalmente rilevanti, il Comitato Salviamo Santa Lucia ha prontamente inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e ai Carabinieri del N.O.E.

Questo è solo l’ultimo atto di aggressione che il piccolo borgo costiero è costretto a subire: dall’inizio della stagione turistica il paese versa nel più totale caos fra tavolini che bloccano letteralmente delle strade impedendo il passaggio dei veicoli, a sedie e ombrelloni che in certe ore del giorno vengono disposti addirittura sul sagrato della chiesa. Se parte della pineta è impraticabile perchè occupata dal recinto di un vecchio parco giochi in disuso, un’altra porzione viene ugualmente tolta alla fruizione dei cittadini perchè soffocata da gazebo in stile orientale.

Un abominevole galeone in legno ospita i tavolini di un ristorante, mentre numerose imbarcazioni da diporto occupano lo specchio d’acqua della spiaggia che un tempo ospitava le piccole imbarcazioni a remi dei pescatori locali, inquinando l’acqua dove vanno a fare il bagno decine di persone, soprattutto bambini.

Il tutto accade senza che nessuna autorità competente alla vigilanza intervenga a garantire il rispetto di quelle norme che vengono sistematicamente ignorate.

Il Comitato Salviamo Santa Lucia vuole riportare l’attenzione sulle caratteristiche originarie della frazione che si è sempre distinta per la capacità di offrire sia ai siniscolesi che ai turisti una dimensione di vita a misura d’uomo, per la tranquillità dei suoi luoghi e l’armonia ambientale. Vuole sollecitare l’intervento immediato degli amministratori al fine di ripristinare il legale rispetto delle regole e sostenere un utilizzo del territorio corretto tale da permettere a tutti di fruire in maniera equa del luogo.

COMITATO SALVIAMO SANTA LUCIA

5 Commenti
  1. caterina carzedda ha detto:

    G.le Sig. Cucca,
    nessuno pone in dubbio che Lei sia in possesso delle autorizzazioni di cui riferisce in tale messaggio.
    Ciò di cui da subito si è dubitato è la legittimità del permesso in Suo possesso. Infatti, la realizzazione della pedana tanto discussa, comportando una trasformazione dei luoghi, rendeva necessaria sia un’autorizzazione urbanistica, che il nulla osta paesaggistico.
    Sebbene ritenga che verificare la validità della licenza ottenuta non sia compito del singolo cittadino, tuttavia giudico un preciso onere del funzionario pubblico l’osservanza puntuale delle norme di legge nel rilascio dei provvedimenti di competenza del suo ufficio.
    Come ammesso dallo stesso Sindaco di Siniscola nell’articolo pubblicato su La Nuova Sardegna del 17 luglio 2012: “Per quanto riguarda la realizzabilità della pedana già concessa con la precedente autorizzazione, le autorità cittadine, hanno invece ravvisato l’errore da loro commesso. L’autorizzazione alla posa del manufatto in legno, risultava infatti carente del parere favorevole dell’ufficio paesistico”.
    E proprio per verificare l’avvenuto rilascio delle necessarie autorizzazioni urbanistiche e paesaggistiche, il Comitato Salviamo Santa Lucia, il 13 luglio ha inoltrato una segnalazione alla Procura della Repubblica, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e ai Carabinieri del N.O.E, chiedendo anche che gli organi interessati provvedano a valutare eventuali comportamenti attivi od omissivi, penalmente rilevanti, di amministratori e/o funzionari pubblici.
    Tengo a sottolineare, infine, che il comunicato riportato in questa pagina contiene la posizione ufficiale del Comitato e rappresenta l’unico mezzo attraverso il quale la nostra versione è stata manifestata alla stampa. Ogni notizia, o diceria, non contenuta in tale scritto niente ha a che vedere con il Comitato o con i suoi membri.
    La ringrazio per essere intervenuto sul nostro sito, che ricordo essere uno strumento a disposizione di chiunque voglia discutere di Santa Lucia, del suo presente e del suo futuro.

  2. Francesco Carzedda ha detto:

    In nome dell’armonia, che ritengo possibile, penso anch’io che l’occhio debba essere vigile su tutto ciò che toglie a Santa Lucia la vocazione di tranquilla località dal respiro ampio e la peculiarità di borgata con i crismi della tradizione.
    Anche le dure contrapposizioni, con la loro risonanza, minano però la serenità del clima.
    Il Comitato, nato contro la cementificazione, continua la battaglia ideale, civile e politica contro l’incongrua destinazione della pineta a edifici alberghieri o residenziali.
    L’attenzione a questo ultimo caso dovrebbe, però, secondo me portare a considerare tutti le circostanze in cui si presume l’abuso.
    Sinora non è stato così, abbiamo concentrato l’attenzione sull’oggetto specifico dell’azione del Comitato, gli alberghi sotto (anzi al posto della) pineta. Cominciamo ad ampliarlo? Ci sarebbe molto da fare.
    Forse reciproche esposizioni potrebbero essere evitate se fosse condivisa una visione armoniosa (anch’essa) dello sviluppo territoriale, propongo di promuovere un’attività di sensibilizzazione in questo senso.
    Vedo un primo chiarimento nel senso della specificazione delle autorizzazioni e nell’entità dell’opera, mi sembra una buona strada.

  3. Paolo Cucca ha detto:

    Si vuole porre questa nota all’ attenzione della popolazione chiedendo ospitalità sul vostro sito e sulle pagine di “No al cemento a Santa Lucia” e “Siniscola Rialzati” atteso che la nostra attività denominata La
    Spiaggia delle barche, è stata in questi giorni accusata di alcuni fatti, alcuni dei quali in modo estremamente impreciso.
    Infatti nella mattinata del 13 c.m. nostro personale, previa autorizzazione rilasciata dal Comune di Siniscola – Corpo di polizia Locale – prot. 613 /pm del 11.07.2012 provvedeva ad occupare circa 60 mq. di suolo pubblico con una pedana in legno.
    Tale occupazione è stata autorizzata dal 12 c.m. fino al 15 Settembre 2012 a fronte di una tassa pagata anticipatamente.
    Erroneamente è stato riportato che per il montaggio è stata eseguita una colata di cemento mentre era sotto gli occhi di tutti lo stato dei fatti; si trattava semplicemente di pannellature da cantiere appoggiate su mattoni non murati che ora sono stati rimossi evidenziando meglio lo stato dei fatti.
    Questa pedana era stata realizzata con il fine principale di ottenere un piccolo palco per ospitare eventi socio – culturali e, ovvio, qualora se ne ravvisasse la necessità ma in termini leciti, per ospitare tavolini.
    Ci sembra molto riduttivo ed offensivo parlare di mescita di birra …..
    Ancora, per chiarire il contesto nel quale opera la nostra Società, ci sembra opportuno ricordare che lo spazio riservato ai giochi è aperto “a tutti i bambini” e non solo ai figli dei nostri clienti.
    Anche qui la documentazione fotografica in nostro possesso è molto eloquente.
    Infine un’ ultima considerazione ; Se si ritiene che l’ Amministrazione Comunale non debba più ottemperare al rilascio delle autorizzazioni per l’ occupazione del suolo pubblico la regola DEVE essere valida sempre e comunque in modo indiscriminato per tutte le attività economiche locali (siniscolesi o meno) ovvero per chi paga regolarmente l’ utilizzo del suolo pubblico e per chi invece ne usufruisce abusivamente e gratuitamente con il beneplacito dell’ Amministrazione e di alcuni cittadini compiacenti.
    Siamo disposti, come sempre, alla massima collaborazione e a qualsiasi incontro sia con l’ organo amministrativo che con i vari comitati spontanei – semprechè a titolo costruttivo – e cogliamo l’ occasione
    per ringraziarvi dell’ ospitalità sulle vostre pagine per la pubblicazione di questo doveroso chiarimento.
    La Spiaggia delle Barche sas
    L’ Amm.re Paolo Cucca

  4. natalia carta ha detto:

    Durante la precedente amministrazione, sono state inoltrate due ordinanze di demolizione che riguardavano “l’abominevole galeone” di Santa Lucia. L’esecuzione di queste veniva, però, puntualmente bloccata ( non si sa da chi )…..e non si sa nemmeno che fine abbiano fatto queste due pratiche amministrative. Forse qualche attuale ma “stagionato” amministratore potrebbe darci una risposta. Attendiamo con trepidazione!!

  5. Francesco Carzedda ha detto:

    Da vent’anni almeno le regole di convivenza civile sono allegramente sorvolate, tanto per l’utilizzo arbitrario degli spazi che per le emissioni acustiche. E questo – non faccio altro che sottolineare quanto scritto sopra – in plurimi casi non solo tollerati ma impuniti.
    Complice naturalmente una diffusa parola d’ordine per cui sarebbero i segni di uno sviluppo o l’unica opportunità di lavoro per gli operatori: come si può pensare di vivere dodici mesi lavorandone due su piccola scala e prevaricando gli altrui quiete e godimento?
    Nel riferirmi all’argomentazione della “dimensione di vita a misura d’uomo, per la tranquillità dei suoi luoghi e l’armonia ambientale” prendo assolutamente posizione in questo senso.
    Con la speranza che l’estrema durezza di questo caso trovi un momento di ragionevole distensione, spero che si dia giusto rilievo a tutto il resto (abusi circa gli spazi, acustici, ambientali, di costume, di ordine pubblico) e naturalmente… ci sarò!

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