Documento dell’IDV su “Santa Lucia”
Alberghi si, ma non nella pineta di Santa Lucia!
Finalmente, sembra che i nostri concittadini stiano lentamente riprendendo gusto alla vita politica. A dare nuovo vigore al desiderio di partecipazione attiva alla vita del paese è il PUC (Piano Urbanistico comunale). Circa 200 osservazioni sono state avanzate dai cittadini al piano urbanistico presentato dal Consiglio Comunale in carica: “la Siniscola del futuro -si legge nei giornali-interessa tutti”. E non si tratta di semplici osservazioni che riguardano interessi particolari di questo o quel cittadino; certo, ci sono anche quelli, ma il fatto politico interessante è che la cittadinanza attiva di Siniscola ha preso posizione rispetto al futuro di Santa Lucia. Anche il gruppo di Italia dei Valori, con questo documento, intende prendere posizione e partecipare al dibattito in corso. Stando ai documenti ufficiali, se il PUC andrà avanti così come è stato presentato, si potranno edificare a Santa Lucia 69.296 metri cubi (mc.), per un totale di circa 1528 posti letto, ai quali vanno aggiunti gli attuali 2000 dei campeggi esistenti. Se a questi si aggiungono la popolazione residente nel periodo estivo e i turisti occasionali, è facile prevedere una presenza giornaliera di oltre 6000• persone. La piccola spiaggia di Santa Lucia, oggi già gravemente compromessa dalle recenti alluvioni, dovrebbe quindi, con molta probabilità, ospitare questo immenso flusso.
E’ questo il turismo sostenibile che vogliamo?
Perché gli alberghi devono andare a sostituire la pineta?
Ne sono previsti tre: uno su un’ area privata, interno alla pineta; uno nel villaggio pescatori, interno alla pineta; uno al posto del campeggio la Mandragola, sempre interno alla pineta. Una pineta, ricordiamolo, tra le più belle della Sardegna, nata, nei primi anni del 1930, allo scopo di arrestare la preoccupante avanzata delle dune di sabbia verso l’interno. Ma la nostra preoccupazione è anche un’altra: e se al posto degli alberghi sorgesse un ammasso di seconde case? Ricordiamo tutti ciò che accadde a La Caletta: con una raccolta di firme si vietò la costruzione di un cantiere di rimessaggio per le barche dei pescatori perché troppo impattante; bene: oggi, nei pressi del cantiere mai costruito, spicca un mostro di seconde case -mentre i nostri pescatori fanno la spola tra Olbia e Arbatax con un notevole aggravio dei costi. Noi del gruppo di Italia dei Valori siamo favorevoli agli alberghi costruiti fuori dalla pineta (come quelli previsti nel comparto Avedì est (19.638 mc) e nel comparto F4 Pigozzi (13.074 mc). I tre alberghi previsti internamente alla pineta potrebbero, invece, essere edificati nelle immediate vicinanze in terreno privato (sempre oltre i 300 metri dal mare), per esempio nelle località “Sa cheja de mariane carvia” o a “Voinarjos” o in terreno pubblico nelle cessioni di proprietà comunale, per esempio in località già urbanizzate come “S’ena ‘e sa chitta”, “Sa petra ruja”o La Caletta. Certo la pineta può e deve essere valorizzata attraverso una riqualificazione che ne migliori la vivibilità e l’uso da parte di tutti, con la creazione di percorsi di vario tipo (ciclabili, podistici …), piccole aree di ricreazione per bambini e adulti ecc. In attesa di leggere ciò che pensano a questo proposito le altre forze politiche, ricordiamo che è dalla fine degli anni ’80 che si parla di sviluppo sostenibile e di sostenibilità ambientale, un nuovo modo di affrontare i problemi dello sviluppo che garantisca sia la conservazione delle risorse naturali, che uno sviluppo sociale ed economico più equo tra le generazioni presenti e future.
Il coordinatore di Italia dei Valori-Siniscola
Pier Paolo Coronas
Ciao Paola,
concordo che spostare il problema a Sa Pedra Ruja non sia una soluzione.. onestamente in riferimento agli alberghi di cui si sta discutendo credo che quel genere di costruzioni non posso che far fatica ad inserirsi in QUALSIASI contesto non solo a S. Lucia o Sa Pedra Ruja.
Personalemnte ritengo che se riviste le cubature uno spazio ricettivo a Sa Pedra Ruja non sia così deleterio. Anzi. Proprio perchè sarebbero lo spunto per partire con la riqualificazione di quel lembo di terra dimenticata da dio. (ma non dal turismo estivo).
Inoltre permetterebbe più servizi ai residenti e ai proprietari di seconde case.
Sa pedra ruja ha problemi più gravi di un possibile albergo.. ha il problema dell’invisibilità ormai da quasi 30 anni… e per un luogo così bello è un vero peccato.