Ricorso europeo contro il P.U.C. di Siniscola
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra insieme al locale Comitato Salviamo Santa Lucia hanno inoltrato (27 maggio 2010) alla Commissione europea un ricorso per verificare il rispetto della normativa comunitaria sulla valutazione ambientale strategica – V.A.S. riguardo il piano urbanistico comunale – P.U.C. di Siniscola (NU). Il ricorso è stato inoltrato anche alla Direzione generale delle Valutazioni Ambientali del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, alla Direzione generale regionale per la pianificazione urbanistica e territoriale, al Servizio regionale valutazione impatti per i provvedimenti di competenza.
Infatti, l’Amministrazione comunale di Siniscola ha approvato il fondamentale strumento di programmazione e gestione urbanistica del proprio territorio in assenza del preventivo e vincolante procedimento di V.A.S.
Il P.U.C., secondo le procedure degli artt. 20-21 della legge regionale n. 45/1989 e s.m.i., è stato prima adottato dal Consiglio comunale (deliberazione n. 31 del 27 luglio 2009), poi approvato definitivamente con la considerazione delle “osservazioni” presentate insieme al rapporto preliminare V.A.S. (deliberazione n. 11 del 29 marzo 2010), infine ha visto un ulteriore approvazione visto che era stato tralasciato l’esame di quattro “osservazioni” regolarmente presentate (deliberazione n. 13 del 20 aprile 2010).
Si ricorda che la valutazione ambientale strategica – V.A.S., prevista dalla direttiva n. 2001/42/CE, interessa piani e programmi aventi effetti sensibili diretti ed indiretti sull’ambiente e le varie componenti ambientali (decreto legislativo n. 152/2006 e successive modifiche ed integrazioni), mentre la Regione autonoma della Sardegna ha opportunamente dato recentemente avvìo alle proprie competenze in materia. La conclusione del relativo procedimento è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei suddetti piani e programmi e vede la fondamentale partecipazione di cittadini, associazioni, comitati.
La conclusione del procedimento di V.A.S. è precedente e vincolante all’approvazione definitiva ed all’efficacia dei piani e programmi ad essa assoggettati. Infatti, “la valutazione ambientale strategica e’ avviata dall’autorita’ procedente contestualmente al processo di formazione del piano o programma” (art. 11, comma 1°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.). E ancora, “La fase di valutazione e’ effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua approvazione o all’avvio della relativa procedura legislativa. Essa e’ preordinata a garantire che gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione” (art. 11, comma 3°, del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.).
Invece, il Comune di Siniscola (nota n. 802 del 12 gennaio 2010) ha espresso l’intenzione di svolgere la procedura di V.A.S. “successivamente alla seconda adozione comunale”, procedura palesemente illegittima e, comunque, tuttora non avviata.
Eppure, nonostante numerosi esempi negativi, sono diversi i Comuni della Sardegna ad aver legittimamente avviato la procedura di V.A.S. contemporaneamente con l’avvìo della procedura di elaborazione del nuovo piano urbanistico comunale: l’esempio del Comune di Quartu S. Elena appare di significativo rilievo, avendo attivato uno specifico forum di ascolto per reperire utili proposte in merito.
Per il piano urbanistico di Siniscola la procedura di V.A.S. assume un’importanza fondamentale in quanto la previsione entro l’attuale pineta litoranea (realizzata a partire dal 1934 con finalità di difesa idrogeologica) di due strutture a carattere ricettivo e servizi connessi (mc. 20.584 complessivi su un’area di circa 6 ettari), viabilità, parcheggi, servizi, l’incremento delle volumetrie per servizi pubblici (10%) entro i campeggi esistenti, la realizzazione di strutture residenziali permanenti (30% della ricettività) entro i medesimi campeggi ha determinato una dura contestazione popolare raccolta intorno al Comitato Salviamo Santa Lucia con una petizione che ha attualmente raccolto oltre 6.000 adesioni.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno già ottenuto pronunciamenti interlocutori negativi sulla vigenza del P.U.C. di Siniscola da parte della Direzione generale regionale per la pianificazione urbanistica e territoriale, al Servizio regionale valutazione impatti e del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare.
Si attendono ora gli opportuni interventi da parte delle Istituzioni comunitarie, nazionali e regionali coinvolte.
Comitato Salviamo S. Lucia, Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra
… per restare sempre al tema di riprendersi il territorio e la parola!
Pochi giorni fa il Sindaco di Siniscola ha parlato della necessità di rasserenare gli animi ripartendo dal confronto democratico, ma predicare bene e razzolare male con la negazione dello stesso pare essere una delle costanti della giunta Pau.
Come per il PUC e il Piano di riqualificazione di Santa Lucia, ancora una volta, l’esercizio personalistico del potere ha portato la Giunta comunale a bypassare il confronto e il consenso dei cittadini, mettendo gli stessi di fronte al fatto compiuto. Il riferimento è al posizionamento delle enormi antenne della telefonia mobile della Ericsson accanto al campo sportivo de La Caletta, in barba alle 2.000 firme raccolte tra i residenti contro: un pugno allo stomaco per la salute dei cittadini e all’occhio per una località che per le sue ambizioni turistiche si vorrebbe “ridente”.
Se da un lato, non esistono studi epidemiologici sufficientemente ampi ed attendibili da definire i margini effettivi del rischio, dall’altro alcuni effetti statistici dell’esposizione alle onde sono assolutamente certi ed incontrovertibili. Tra questi il rallentamento o l’arresto delle funzioni tiroidee e l’accelerazione di processi cancerogeni già in corso. Aldilà delle statistiche i campi elettromagnetici sono sicuramente pericolosi per i portatori di pace-maker, perché le onde creano falsi impulsi che possono sbalzare il dispositivo.
Indipendentemente dagli effetti accertati esistono poi categorie di persone più sensibili di altre all’esposizione: i giovani assorbono molte più radiazioni delle persone in età avanzata, i bambini più dei giovani e il cervello di un bimbo di 5 anni, ad esempio, assorbe una quantità di radiazioni 4 volte maggiore di un adulto.
E’ assurdo che tra le tante alternative si sia deciso di posizionare le antenne proprio a poche decine di metri dalle case degli abitanti de La Caletta. Nel dubbio sulla tossicità o meno delle onde-elettromagnetiche si sarebbe dovuta contemplare una soluzione differente, ma il Sindaco e la Giunta giustificano la scelta fatta con il canone d’affitto che la Ericsson verserà annualmente al Comune per sanare i bilanci in rosso del loro malgoverno.
Per il principio democratico su cui si fonda la delega politica la scelta migliore sarebbe stata quella di valutare prima l’opinione dei cittadini. Per quanto riguarda le casse vuote del Comune, invece, la scelta giusta sarebbe stata quella di governare differentemente la cosa pubblica così da non dovere mercanteggiare la salute per quattro soldi. Infatti, sono centinaia le migliaia di euro bruciati dal Comune per progetti mai realizzati o inutilmente dispendiosi, per cause legali che valgono la metà delle parcelle corrisposte, per piccoli e grandi appalti di servizi tanto inutili quanto facilmente “recuperabili” attraverso le dotazioni in capo al Comune: tutto rigorosamente pagato dalle tasche dei cittadini!
Per questo motivo, bisogna mobilitarsi contro l’ennesimo abuso e schiaffo al buonsenso da parte dell’attuale Giunta Pau, sollecitando la stessa alla risoluzione del contratto con la Ericsson e all’individuazione, semmai, di un sito lontano dai centri abitati per il futuro eventuale loro riposizionamento.
… cento ne fanno, una ne pensano!