Taglio degli alberi nella pineta di Santa Lucia
Ieri, 22 aprile 2011, alcuni operai hanno iniziato il taglio degli alberi nella pineta di Santa Lucia, nel lotto identificato come quello della “Spiaggia Lontana”. Il Comitato Salviamo Santa Lucia è intervenuto immediatamente sul posto, assieme a diversi cittadini ad impedire il taglio indiscriminato dei pini da parte di questi operai. Le forze dell’ordine hanno poi verificato l’assenza della necessaria concessione edilizia, presupposto dell’autorizzazione di taglio, ed hanno apposto i sigilli all’area sequestrando sia pur temporaneamente gli alberi. Nonostante il pronto intervento, alcuni alberi, circa 10 (dieci), sono stati tagliati con le motoseghe dagli operai, arrecando un danno ambientale sconsiderato nonchè materiale.
Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra, intervenuti immediatamente a sostenere l’azione del Comitato Salviamo Santa Lucia, hanno inoltrato (22 aprile 2011) un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nuoro, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e ai Carabinieri del N.O.E. per verificare la legittimità del taglio.
Leggi l’articolo sul sito del Gruppo di Intervento Giuridico
Video di Marta Soro:
Le foto dei sigilli:
Siniscolesi non mollate! Con l’unione si può fare tutto.
Siate uniti, pensate che il vostro sforzo è per voi e per i vostri figli, che in futuro sapranno fare tesoro del vostro esempio.
Purtroppo il denaro acceca, l’ignoranza fa il resto. Parlo dell’ignoranza e dell’avidità della classe dirigente, dal consigliere comunale al presidente regionale. Io vivo in un posto dove la maggior parte di ciò che di bello esisteva è stato abbattuto, distrutto, annientato. Avete presente il paesino di Goni, in provincia di Cagliari? Il parco di Pranu Muttedu non è che un minuscolo pezzetto di un complesso archeologico che si estendeva su tutto l’altipiano, di cui ora rimane solo qualche pietra, grazie all’impegno ed all’onestà di un cittadino che è riuscito a strappare alla furiosa bramosia di certi disonesti cittadini, quel pezzetto di parco che resta. Pensate che uno di quei monoliti è finito addirittura a Bosa(!), molti sono stati distrutti dagli aratri (ed erano li da millenni). Per non parlare della chiesa, che è stata abbattuta grazie all’opera del sindaco di allora (anni ’50) che si è arricchito grazie ai progetti ed ai lavori di ricostruzione della chiesa nuova. E che dire dell’antico lavatoio, sommerso da terra ed asfalto. O della cosiddetta “bonifica”, un incantevole opera in pietra che cingeva un ruscello che attraversava i paese (che oggi scorre in un tunnel di cemento, sotto l’asfalto), con i caratteristici ponti, e i meravigliosi alberi che vi crescevano.
Impedite che questi disonesti vi rubino ciò che vi appartiene, fatelo per voi e per le generazioni future, e che questa esperienza funga da monito per eventuali altri scempi in progetto. Coraggio!